Transfăgărășan, la strada tra le nuvole…
La strada che i realizzatori del prestigioso programma televisivo della BBC, Top Gear, hanno definito come “la più bella del mondo” si trova in România, in Transilvania, tra Sibiu e Brașov, si chiama Transfăgărășan, sulle carte DN67C, ed è stata progettata nel 1970 come percorso strategico militare, a seguito all’invasione in Cecoslovacchia dell’Unione Sovietica del 1968.
Il dittatore rumeno Nicolae Ceausescu fu l’unico alleato a rifiutarsi di inviare i propri carri armati a Praga, non appoggiando di fatto l’operazione militare russa. Temeva pertanto un’ analoga invasione in Romania come ritorsione e decise dunque di costruire per i suoi eserciti una via “tra le nuvole“, come la chiamano gli abitanti della zona, che collegasse la regione della Valacchia (al sud della Romania) con quella della Transilvania, tagliando in due la catena montuosa più alta del paese, i Monti Făgăraș. Il risultato fu una strada lunga 90 km, realizzata estraendo ben 3 milioni di tonnellate di roccia e utilizzando oltre 6000 tonnellate di esplosivo!
Quando iniziarono i lavori, nel gennaio del 1970, a trenta gradi sotto zero, i pessimisti dicevano che sarebbero durati 20 anni, gli ottimisti, non più di 10. Alla fine, la strada fu costruita in meno di 5 anni! Alla sua realizzazione lavorarono oltre 3000 soldati del genio militare, in tre turni, giorno e notte, d’inverno, a temperature rigidissime, e d’estate. Il capo cantiere dell’epoca parla di un’organizzazione perfetta del lavoro. I militari ricevevano premi in denaro ogni mese e ogni trimestre, ricompensati e stimolati anche con frequenti permessi per vedere le famiglie.
Non furono pochi però quelli che persero la vita. Il numero ufficiale diffuso dal regime parlava di 40 morti, ma i sopravvissuti ne contavano più di 400!
A memoria dei lavoratori che dimostrarono di essere letteralmente “più forti della roccia“, Ceausescu eresse sulla stessa strada due monumenti a testimonianza del loro coraggio e del loro sacrificio.
Secondo la rivista americana CarsRoute, che ha realizzato una classifica delle 15 strade più belle al mondo da percorrere in auto o in moto, la Transfăgărășan è la strada “più bella del mondo, anche più bella del Passo dello Stelvio”.
Si attraversano i Carpazi Meridionali, tra le vette più alte dei Monti Făgăraș, Moldoveanu e Negoiu, costeggiando torrenti d’acqua e rocce maestose, arrivando ad un’altitudine di 2034 mt.
150 serpentine, 830 ponti, 27 viadotti, 6 tunnel, tra cui il più lungo del paese, 887 metri, 6 mt di larghezza e 4,4 di altezza, illuminato solo dal 2010, 275.000 tonnellate di asfalto. Un percorso immerso nel verde, con paesaggi mozzafiato, pieno di tornanti e serpentine, con una visibilità ottimale tra una curva e l’altra.
Nel progetto originario dell’ideatore, la strada poteva essere percorsa in una sola notte dai carri armati dell’esercito rumeno, permettendogli di arrivare rapidamente dal sud al nord, nell’eventualità di un’invasione sovietica.
Si doveva chiamare “Strada Nicolae Ceaușescu” ma, proprio per volontà del dittatore, fu lasciato il nome deciso precedentemente dal Comitato Esecutivo del Partito, Transfăgărășan (letteralmente “attraverso i monti Făgărășan”)
Attualmente la strada è tappa ciclistica del giro della Romania ed è tra le attrazioni turistiche più conosciute al mondo per gli amanti dei viaggi su 2 e 4 gomme, diventata spesso set cinematografico per attori di Hollywood, (tra tutti Nicolas Cage, Van Damme, Kevin Costner) che hanno girato qui, negli ultimi anni, scene dei loro film d’azione (ndr Ghost Rider 2).
Certo che a volte la storia si diverte a prendersi gioco dei suoi protagonisti: il dittatore rumeno Nicolae Ceausescu, da perfetto comunista, odiava l’America e i suoi film, messi al bando dalla censura di regime, e non avrebbe mai immaginato che, la strada che doveva portare il suo nome, sarebbe diventata, dopo 40 anni, un set cinematografico proprio ad uso del capitalismo “marcio e decadente“.
Se pensate di organizzare un viaggio in Transilvania, in moto o in auto, sulla DN67C, la Transfăgărășan, è bene sapere che è aperta solo da luglio a settembre. Il percorso inizia nella zona della centrale idroelettrica Vidraru, con la diga di oltre 300 mt costruita sul lago artificiale, continua verso Poienari, dove si trovano le rovine di uno dei Castelli del principe Vlad III di Valacchia (Dracula, sempre lui!), sulla sommità di una rocca (per arrivarci dovete inerpicarvi per ben 1480 scalini, ma ne vale la pena per la magnifica vista panoramica).
La strada, sempre in salita, prosegue tra curve e serpentine, arrivando a circa 1230 mt di altitudine, alla Cascata Bâlea, la più grande della Romania, una sorta di cascata a scale, con un salto di 68 mt. A 2034 mt è situato il lago glaciale Bâlea, diventato famoso negli ultimi anni per l‘Albergo di Ghiaccio, primo dell’Europa dell’Est, che ospita turisti da tutto il mondo, nelle sue 16 stanze, a una temperatura costante di 2-3 gradi. Durante l’inverno, con la Transfăgărășan chiusa, si può raggiungere la struttura tramite funivia.
Lunga e tortuosa, con molti tratti da affrontare con molta cautela, questa strada offre un’esperienza unica a quelli che si avventurano a percorrerla. Alcuni paesaggi sono mozzafiato! Guidare a 2000 mt di altitudine da realmente la sensazione di guidare tra le nuvole!
Un solo consiglio, non calcolate il tempo di percorrenza in base ai km, perché vi può succedere di incontrare facilmente greggi di pecore in transumanza, o qualche orso alla ricerca di cibo. Basta fermarsi e aspettare, dimenticate l’orologio!
“Alcuni dicono che questa notte, esattamente a mezzanotte, i cieli si aprono…ma forse solamente per quelli che sanno guardarli; potrebbero succedere tanti miracoli, ma devi imparare a vederli, altrimenti non ti accorgi nemmeno che sono dei veri miracoli”. Ecco come descriveva Eliade questa notte, il cui significato va oltre il sacro o il profano, oltre la razionalità.
ali, per lunga vita e in salute. Le fate sânziene proteggevano anche i morti, perciò andavo con le ragazze del villaggio al cimitero a riporre una coroncina dorata su ciascuna croce. Nel frattempo, al tramonto, i ragazzi accendevano fuochi sui prati per attirare le fate e i loro poteri benefici. Siccome le fate sono raffigurate nell’immaginario collettivo con una bellezza unica, c’è anche un rituale che si doveva compiere la mattina del 24 giugno: all’alba, le anziane del villaggio andavano sui campi e raccoglievano la rugiada dai fiori di sânziene, con la quale le fanciulle si lavavano poi il viso per rimanere sempre giovani e belle. Non so se mia nonna abbia mai creduto in questi miracoli, ma quel giorno ci faceva sempre lavare con la rugiada.
gli studiosi dei fenomeni paranormali ritengono frequentati da UFO, con presenza di attività poltergeist, luci inspiegabili tra gli alberi, sfere che si muovono nel cielo, nel quale chi entra perde facilmente la cognizione del tempo e non ha più il ricordo di ciò che vi ha fatto. Gli amanti di questi fenomeni sono arrivati a sostenere che la Foresta Baciu (guarda caso, ha il mio stesso cognome!) sia un portale d’accesso verso un’altra dimensione.