1

I Castelli tenebrosi dei Carpazi

Quando si parla dei Castelli della Romania il riferimento alla figura del principe Vlad, il conte Dracula, è inevitabile. La sua “presenza-assenza” conferisce ad ogni luogo la dose necessaria di mistero e ad ogni storia un suo alone tenebroso.

In realtà in Romania  non esiste un Castello di Dracula se non nella fantasia degli scrittori e dei registi che hanno trasformato il personaggio storico di Vlad Tepes nella leggenda di Dracula.

Eppure ognuno di questi luoghi è oggi il Castello di Dracula!

verne2Molto del merito va sicuramente a Bram Stoker ma ancora prima, a scoprire il fascino tenebroso della Transilvania, fu Jules Verne con il suo libro chiamato Il Castello dei Carpazi, pubblicato nel 1892che sorprese lettori e critici.  Nella cornice naturale di valli, montagne e insenature, dove le superstizioni la fanno da padrone, si staglia un Castello che incute un “terrore contagioso”. Strane presenze che con il buio, cominciano ad aleggiare fra le sue mura e nelle terre circostanti, sotto forma di voci e suoni sovrumani. Il personaggio Orfanik, uno “scienziato incompreso”, è un Dracula ante litteram con il suo volto pallido e sottile, i lunghi capelli grigiastri, lo sguardo scintillante in fondo alle orbite nere,  che coltiva illusioni maniacali e si difende dal mondo. Melodramma, esoterismo, avventura nell’avventura, soprannaturale, fantascienza, horror sono mescolati in questo libro che dà inizio ad una lunga serie appartenente al genere gotico.

Strigoi
Strigoi

Diciamo la verità, la cruenta anima dacica della Transilvania con le sue mille leggende non fa altro che alimentare questo immaginario. Una su tutte è la credenza millenaria negli strigoi, esseri apparentemente vivi ma senz’anima, i cui spiriti lasciano i loro corpi a mezzanotte e vagano per il paese, turbando il sonno delle persone e lasciandoli privi di forze al mattino. Sono i morti viventi, maledetti immortali assetati di odio e di sangue.

Leggende o verità, sta di fatto che la Transilvania dell’800 doveva incutere davvero paura se né Jules Verne né Bram Stoker ebbero il coraggio di metterci piede per verificare le loro storie!

 

Castello di Bran – il Castello di Dracula

Castello Bran
Castello Bran

Il Castello di Bran, vicino a Brașov, è identificato come “il” Castello di Dracula dalla penna autorevole di Bram Stoker, che, dalla poltrona del suo scrittoio, decise di ambientare proprio qui il suo fortunato racconto. Anche se, come già detto, lo scrittore in realtà non visitò mai la Transilvania, la immaginò e la descrisse come il posto più misterioso d’Europa!  Ma se visitate il Castello Bran alla ricerca di qualche segno di presenza vampiresca del conte Dracula, rimarrete probabilmente delusi. Le guide inizieranno la visita consigliandovi di fare la distinzione tra la realtà storica del castello e il personaggio letterario. Per quanto riguarda il principe Vlad, l’Impalatore, sembra che da queste parti ci sia stato solo di passaggio, anche se, recentemente, uno storico rumeno ha scoperto documenti dell’epoca che dimostrerebbero che, imprigionato dal re ungherese Matei Corvin,  sia stato rinchiuso nelle segrete del castello addirittura per due mesi prima di essere trasferito a Visegrad, dove rimarrà prigioniero per 12 anni.

Castello Bran
Castello Bran

Costruito nel 1377 da Luigi I D’Angiò sullo spuntone di una roccia, il Castello di Bran doveva difendere e controllare la strada commerciale che univa la provincia di Valacchia alla Transilvania. Fu anche punto doganale, poi residenza reale e ora museo di storia, luogo importante per il turismo rumeno e per i cacciatori di vampiri, con oltre mezzo milione di visitatori all’anno.

L’architettura del Castello di Bran si è evoluta nel corso dei secoli ma il fascino è prevalentemente dettato dai caratteri gotici, le scalinate strette e tortuose, i passaggi sotterranei e le torri. La fortezza è stata costruita con blocchi di pietra di fiume e di mattoni, per dare maggiore solidità e sicurezza in caso di battaglia. E’ sormontata da quattro torri nei quattro punti cardinali: la torre della polveriera, la torre di osservazione, la torre a est e la torre della porta.

Castello degli Hunyadi (Corvin) – il Castello di Dracula

Castello degli Hunyad
Castello degli Hunyad

C’è un castello tenebroso nei Carpazi che avrebbe potuto ispirare Jules Verne: si trova a Hunedoara, alle pendici dei Carpați Meridionali,  ed è considerato uno dei più misteriosi castelli dell’Europa dell’Est. Si tratta del Castello degli Hunyadi, detto anche il Castello dei Corvin, che la guida Lonely Planet descrive così: “In nessun luogo della Romania il contrasto tra passato e presente è così stridente come a Hunedoara, dove i giganteschi scheletri di acciaierie abbandonate fanno da cornice spettrale ed arrugginita a uno dei castelli più belli dell’Europa Orientale: Castello degli Hunyadi o Castello Corvino, una fortezza gotica del XIV secolo che si è conservata intatta ed è considerata una della gemme architettoniche della Transilvania“.

Stanza delle torture
Stanza delle torture

Il castello sorge imponente sul sito di un antico castrum romano, nel centro-sud della Romania, non lontano dalla Fortezza dacica di Sarmizegetusa.  Le torri di difesa, le guglie gotiche, i fossati, le mura merlate, i ponti levatoi del castello erano una novità nell’architettura militare della Transilvania del XIV-esimo secolo. L’artefice della trasformazione del castello fortificato in una sontuosa residenza signorile, fu Matei Corvin,  re d’Ungheria, alleato e poi nemico del principe Vlad della Valacchia.  Sono in molti a sostenere che il principe passò qui ben 7 anni della sua prigionia, anche se non ci sono documenti storici a dimostrarlo. Con o senza il principe Vlad rinchiuso qui, il castello è avvolto in un’atmosfera horror misteriosa e terrificante, grazie alle storie che descrivono le peggiori punizioni inflitte ai prigionieri, difficili da immaginare e ancora più difficili da raccontare. La più “leggera” racconta che dodici turchi, incarcerati nella prigione del castello, scavarono per quasi 15 anni un pozzo di 30 metri nel cortile. Lo fecero in cambio della promessa del principe Iancu de Hunedoara di liberarli. Una volta finito il lavoro, chiesero che la promessa fosse mantenuta, ma le loro speranze furono disattese e morirono decapitati.Dalle storie delle tante morti per tortura alle leggende di fantasmi il passo è breve. Nel 2007 la trasmissione televisiva americana Most Haunted Live ha fatto un’indagine durata 3 giorni per verificare la presenza di spiriti nel castello. Non vi furono risultati.

Fortezza di Poenari – il Castello di Dracula

Fortezza Poenari
Fortezza Poenari

E’ l’unica residenza reale del principe Vlad, quella che davvero possiamo chiamare il Castello di Vlad, visto che fu costruito proprio da lui. La leggenda racconta della sua edificazione in soli 3 mesi, da parte dei nobili che furono puniti per l’uccisione del padre e del fratello di Vlad e obbligati a costruire una fortezza su una rocca in mezzo al bosco. Si dice che, una volta terminati i lavori, il principe abbia obbligato i nobili a stendersi a terra e abbia percorso i 1480 gradini della scalinata camminando sui loro dorsi.


Le rovine della Fortezza di Poenari sono ancora imponenti e magnifiche. Da lassù il panorama lascia senza fiato (già a corto di ossigeno dopo tutti gli scalini!) e si rimane veramente estasiati dai Monti Carpazi che ancora ti sovrastano e dal fiume Argeș, sottostante, dove si narra si sia gettata  Elisabetta, moglie del principe Vlad, in seguito alla falsa notizia dell’uccisione di questo da parte dei turchi. E qui potrebbe iniziare un’altra storia, quella del fiume della Principessa..

Fortezza Poenari
Fortezza Poenari




Ho detto Bucarest non Budapest!

Accade spesso che i nomi di due delle capitali dell’Est Europa si confondano, visto che si somigliano troppo. I nomi, non le città! Molte volte, nei quiz televisivi, ho sentito la domanda: ” Qual’è la capitale della Romania, Bucarest o Budapest?”, nel tentativo di chiarire questo dubbio di toponimia. Mi viene istintivamente di giudicare negativamente quelli che non hanno le idee troppo chiare, dimostrando ignoranza in geografia, ma poi mi dico che forse è anche colpa di una città se non riesce ad affermare una propria identità che la renda diversa da tutte le le altre agli occhi dei turisti.

Trattandosi della capitale della Romania, spesso mi viene chiesto un parere su Bucarest, se è bella, se vale la pena di essere visitata. Premetto che la Transilvania austro-ungarica, il nord, da dove vengo, ha sempre guardato con un pizzico di arroganza la Bucarest del sud troppo “balcanica”, caciarona, rumorosa, a tratti approssimativa (per gli italiani, “balcanico” in Romania è un termine che racchiude molti dei pregiudizi che in Italia si associano spesso agli abitanti del sud). Non nascondo che ogni volta che incontro in aeroporto un turista straniero che mi dice con ammirazione che “la Transilvania è tutt’altra cosa” rispetto a Bucarest e al sud della Romania in generale, mi sento gratificata.

No, non è la mia città del cuore, l’avrete capito, né quella dei miei sogni e, quando vivevo ancora in Romania,  non ho mai pensato di trasferirmi nella capitale e di lasciare  Cluj -Napoca, come hanno fatto tanti miei amici, inseguendo i loro sogni (in Romania l’emigrazione lavorativa va verso sud).  Perciò, fidatevi di me e di ciò che vi dirò su Bucarest perché non mi sento coinvolta emozionalmente, anche se la metà dei miei parenti vive lì. Quando una delle mie zie di Bucarest ha saputo che stavo scrivendo un articolo sulla sua città  mi ha detto “Ah, finalmente prendi in considerazione anche a noi!”.

Arcul de Triumf
Arcul de Triumf

Beh, non avrei potuto esimermi! Non sarà la mia città preferita, ma è pur sempre il cuore economico, politico e culturale della Romania la città rumena più visitata dai turisti stranieri. Bucarest vanta 37 musei, 22 teatri, 2 teatri dell’opera, 3 auditorium, numerose biblioteche pubbliche, librerie e i tipici book-caffè. Indicata spesso come  la “Parigi dell’Est” (come del resto Budapest, giusto per alimentare la confusione), per la particolare architettura d’ispirazione francese, fatta di ampi viali e di gloriosi edifici della Belle Epoque, ma anche per l’ambiente culturale cosmopolita dell’epoca. Per completare il paragone, uno dei monumenti più belli di Bucarest è l’Arco di Trionfo,  dal quale inizia Șoseaua Kiseleff, un grande viale anche più lungo e più largo del celebre Champs Elysées. Non a caso,  nel 2004, il film biografico Modigliani,  di Mick Davis, è stato girato proprio nella Piccola Parigi, Bucarest. 

Prima di scrivere l’articolo ho fatto un’ indagine personale tra i miei amici e conoscenti,  per vedere un po’ che cosa viene in mente quando si pensa a Bucarest…

Citando in ordine sparso, ecco cosa ho raccolto: Casa del Popolo, l’edificio più grande del mondo dopo il Pentagono, la squadra di calcio Steaua București e lo stadio Arena Națională (che ospiterà quattro partite  durante gli Europei itineranti di calcio del 2016), i ragazzi drogati e malati che vivono da vent’anni nelle fogne e nei cunicoli della città,  i cani randagi e le vari leggi sull’eutanasia canina che hanno sconvolto l’opinione pubblica internazionale. Qualche fan di Michael Jackson ricorda Bucarest perché è ancora convinto che il più bel concerto dell’artista sia stato Dangerous, Live in Bucharest, nel 1992, tra l’altro anche il primo mega-concerto pop in un paese ex-comunista.  
micheal

Direi che Bucarest, con i suoi quasi 2 milioni di abitanti, non sia tra le capitali turistiche più gettonate dell’Europa, anzi, molto probabilemnte è tra le capitali meno conosciute. Una città ancora tutta da scoprire. Ogni anno, arrivano qui circa 700.000 stranieri: italiani, americani, tedeschi, inglesi e francesi, ma più della metà vengono per affari e solo una piccola percentuale, circa il 10% , è attratta dalle bellezze della città.  L’ente nazionale del Turismo parla anche di un’altra categoria di turisti, il 15%, che viene per ragioni sentimentali.  Il motivo lo potremmo trovare in una famosa canzone degli anni cinquanta, considerata un vero inno delle ragazze di Bucarest: “Fetițe dulci ca-n București, în toată lumea nu găsești” (“Ragazze dolci come a Bucarest non le trovi da nessuna parte nel mondo”)  – ehm, se state pensando a quello, sappiate che è finito il turismo sessuale low-cost degli anni ’80!

dracula
Corte Antica, Statua di Vlad Țepeș

Comincerei a parlare di questa città dal nome che, probabilmente, deriva dalla parola rumena “bucurie”, che significa felicità, gioia. La giusta traduzione sarebbe quindi la “città della gioia“.  Ma il documento che attesta la sua nascita racconta tutt’altro. Secondo le fonti storiche antiche, la città è stata fondata nel 1459, sulla riva del fiume Dâmbovița,  da Vlad Țepeș, il leggendario Dracula, proprio lui!  Vlad III fece costruire la fortezza di Bucarest, prima di una lunga serie di fortificazioni, allo scopo di difendere la Valacchia dagli attacchi dei turchi. Verso la fine del sedicesimo secolo, Bucarest era la più grande città cristiana del sud-est europeo.

snagov
Lago Snagov

E’ curioso che il documento che attesta la nascita della città,  firmato proprio da Vlad l’Impalatore,  si conclude con una terribile maledizione. Terminare un contratto con una maledizione era un’usanza abbastanza comune all’epoca ma, trattandosi della firma autografa del Principe del Male gli studiosi considerano tale invettiva piuttosto nefasta per questo luogo. Inveendo contro il venditore della terra e la sua gente “e lui e la sua carne saranno distrutti dalla parola di Dio e nell’oltretomba la sua anima sarà con Giuda e Arius (teologo berbero, dichiarato eretico nel 325 d.c. e poi riabilitato, per le sue idee sulla non deità del figlio di Dio)  e con gli altri che hanno detto: il suo sangue cadrà su di loro e sui loro figli, questo è ora e sarà per sempre, amen” (documento originale conservato nel Museo Nazionale di Storia di Bucarest).

Si può immaginare che con un simile auspicio in città ci fu un proliferare di libri di malefici e anatemi, dei veri best-sellers, e il commercio a base di maledizioni fu più fiorente che mai.
La storia della città nei secoli a venire non fu affatto benevola e sono molti quelli che credono che la lunga serie di alluvioni, terremoti, incendi, invasioni, epidemie che hanno colpito Bucarest, i 40 anni di folle dittatura comunista, siano la conseguenza della sua nascita maledetta dal temuto Vlad Țepeș. Lo stesso che la tradizione popolare vuole che sia sepolto a pochi chilometri da Bucarest, nel Convento di Snagov, su un’isola, nel mezzo di un lago (ma avete letto che si parla anche di sua una sepoltura a Napoli?).
E di maledizione in maledizione, si dibatte anche su cosa abbia influito di più sulla morte del dittatore Ceaușescu, fucilato con la moglie nel giorno di Natale del 1989 durante la Rivoluzione anti-comunista. Si, perché come se non bastasse il fatto di governare in una città maledetta, nel 1984, per ordine suo, furono demoliti molti edifici e più di 20 chiese (molte considerate monumenti storici) , tra cui Spitalul Brâncovenesc (Ospedale Brâncoveanu) e la chiesa che era lì accanto. Sulla chiesa c’era un’iscrizione, del 1800, che prediceva che “colui che toccherà questa costruzione finirà ucciso dal suo popolo in un giorno di festa”.  Detto fatto!

bnjovi
Bon Jovi a Bucarest di fronte alla Casa del Popolo

Bucarest non è una città monumentale,  né appariscente a prima vista,  va scoperta a poco a poco, perché nasconde le sue bellezze e anche i suoi misteri, tra le vie e nei quartieri. Per decenni, è stata vittima della politica architettonica folle del dittatore Ceaușescu, che sognava di costruire un’intera città nuova,  sul modello coreano o cinese, distruggendo quella antica. La Casa del Popolo, attualmente sede del Parlamento rumeno, richiese il sacrificio di centinaia di edifici storici, chiese e abitazioni (Casa del Popolo? Leggi qui.). Com’è facile immaginare, proprio questo monumento che testimonia un periodo tra i più bui della storia del paese, rappresenta oggi la più grande attrazione turistica della capitale.  La Casa del Popolo è nel Guiness World Record con tre primati:  il più grande, il più costoso e il più pesante edificio amministrativo del mondo! Davanti al grandioso edificio si apre la Piazza della Costituzione, luogo in cui si sono svolti, dopo la caduta del comunismo,  quasi tutti i grandi eventi musicali internazionali.

lipscani
Zona Lipscani

In questa città dai mille volti, non è facile trovare una mappa che possa guidare i turisti nella ragnatela di piazze, strade, boulevards, vicoli, o viuzze, ma forse proprio il fatto di lasciare tutto al caso, alla fortuna, offre al turista l’opportunità di scoprire una città meno scontata,  ma piena di posti affascinanti.  La piazza San Giorgio (Piaţa Sfântul Gheorghe) con l’omonima chiesa è considerata il centro esatto di Bucarest. Qui è situato il km “zero”, punto ideale da cui si misurano le distanze del paese. La piazza non è distante dall’edificio dell’Università. A sud della Piazza dell’Università si estende la vecchia Bucarest, chiamata Curtea VecheCorte Antica fatta costruire da Vlad l’Impalatore, con numerosi edifici in stile neogotico di suggestiva bellezza Sono imperdibili nel centro storico la Chiesa della Corte Antica, risalente al XVI secolo,  celebre per i suoi magnifici affreschi,  Carul cu bere (Carello di birra), uno dei più famosi ristoranti di Bucarest,  inaugurato nel 1879 e Hanul lui Manuc (La Locanda di Manuc), il più antico albergo di Bucarest, costruito all’inizio del 1800. Sempre nella Città Antica è molto suggestiva la zona Lipscani,  così chiamata perché un tempo vi si aprivano le botteghe di commercianti tedeschi provenienti per lo più dalla città di Lipsia. Ancora oggi molte delle strade portano nomi derivati dalle attività artigianali e commerciali che vi si svolgevano, o da quello della provenienza dei mercanti che vi operavano.

Stavropoleos
Chiesa Stavropoleos

Lasciando la Corte Antica, non lontano troverete il viale più antico di Bucarest che oggi è la via più alla moda della città: Calea Victoriei, con i negozi più costosi della capitale, che ospitano numerose marche di lusso. Lungo il suo tracciato si affacciano molte delle principali attrazioni cittadine, tra cui la Piazza della Rivoluzione, resa famosa dalla caduta di Ceausescu il 21 dicembre 1989, in cui vennero documentati i suoi ultimi minuti al potere e la sua fuga in elicottero. Vari monumenti, fra cui il memoriale del Rinascimento, rendono omaggio ai romeni che vi persero la vita. Sulla piazza si affaccia una piccola ma bellissima chiesa ortodossa, Chiesa Crețulescu,  del 1722 costruita in mattoni rossi. Circondata da un quartiere di grigi edifici tipici del regime di Ceausescu,  è una delle chiese nascoste di Bucarest. La città è impreziosita da numerose chiesette bizantine e da molti monasteri, salvati dalla demolizione, come la Chiesa Stavropoleos e il Monastero Antim.

ateneu
L’Opera Romena

Bucarest è una città che ha trovato nella cultura la sua ancora di salvezza spirituale negli anni della repressione comunista. Testimoni sono i numerosi teatri, musei, biblioteche, gallerie d’arte che rendono la capitale rumena affascinante per gli amanti della cultura. Tra i 22 teatri della città più importanti: l’Opera Romena, al cui ingresso si trova la statua del compositore George Enescu, il Teatro Nazionale, ricostruito nel corso degli anni sessanta dopo la distruzione con i bombardamenti del 1944 da parte delle truppe tedesche, l’Ateneo Romeno, diventato il simbolo culturale della città. Tanti sono anche i musei che è possibile ammirare nella città di Bucarest, se ne contano addirittura 37: si va dal Museo Nazionale d’Arte che conserva oltre 70mila capolavori, al Museo di Storia della Romania, dal Museo Nazionale Cotroceni situato all’interno dell’omonimo palazzo dove risiede il Presidente della Repubblica al Museo della Musica, tanto per citarne alcuni. E ancora il Museo del Villaggio,  uno dei più grandi musei etnografici all’aria aperta in tutta Europa.  Non va dimenticato poi il Museo di Storia Naturale Grigore Antipa, uno dei primi musei al mondo specializzato in questo settore: vanta oltre 30mila pezzi unici. 

Una visita a Bucarest non può essere completa senza una passeggiata nei numerosi parchi della città, con i loro laghi artificiali, o lungo il fiume Dâmbovița, magari di sera, per renderla veramente romantica. Quando cade la notte, la città apre le sue porte verso un mondo di divertimento ed intrattenimento dove c’è solo l’imbarazzo della scelta, tra tanti ristoranti, casinò, pub, discoteche, club, che rendono la vita notturna davvero interessante.noaptea judecatorie
Attenti a malefici e fatture comunque…ricordatevi che siete sempre nella città fondata dal conte Dracula!