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Il principe torna a casa… in Transilvania!

“Nelle mie vene scorre il sangue di Transilvania, la genealogia dice che io discendo da Vlad III” (ndr il leggendario conte Dracula), confessava un po’ di tempo fa nientemeno che il principe Carlo d’Inghilterra. Questo spiega il fatto che da più di dieci anni è un turista abituale della Romania, appassionato della natura selvaggia della Transilvania, un vero ambasciatore del turismo rurale ed ecosostenibile di queste zone. Il principe compare come testimone anche nel documentario “Wild Carpathia” trasmesso dal canale inglese Travel Channel in più di 100 paesi e  realizzato in Romania sui Monti Carpazi.
La Transilvania (il cui nome latino significa la “terra oltre la foresta“) viene presentata da un lato come luogo di miti e leggende, e dall’altre come grande riserva naturale, ancora selvaggia e incontaminata, che deve essere protetta.
Le foreste e i paesaggi dei Monti Carpazi  (estesi quasi quanto la Gran Bretagna) aiutano alla definizione stessa della Romania e perderle sarebbe una tragedia”, dice il principe, aggiungendo che “il sintagma della Transilvania come terra oltre la foresta perderebbe il suo significato“. Nell’intervista inserita nel documentario,  il principe Carlo parla proprio della sua passione per questi luoghi, dove l’uomo può ancora vivere in armonia con la natura, parla della gente semplice, delle foreste, degli orsi bruni che vi trovano rifugio, dei prodotti ecologici, ma anche dei suoi antenati che, lontano nel tempo, vivevano in Transilvania.  Una sorta di ritorno a casa insomma.

http://www.dreamstime.com/stock-photo-viscri-fortified-church-image27976360Negli ultimi anni, ha comprato proprietà in piccoli centri della Transilvania, in villaggi, modeste case rurali, alcune di loro costruite oltre 200 anni fa. Le ha ristrutturate conservando intatta la struttura originale, utilizzando solo materiali compatibili con l’epoca e niente cemento. Una di queste proprietà si trova in un villaggio sassone  chiamato Viscri,  a meno di un’ora Sighisoara (la città natale del principe Vlad III). Il posto, insieme ad altri insediamenti sassoni, è stato inserito, nel 1999  nel patrimonio Unesco. Il principe ritorna ogni anno, gli abitanti sono abituati a vederlo passeggiare per le viuzze del villaggio impegnato in lunghe camminate nella secolare foresta di querce che si trova lì vicino. Di lui di narra che sia una persona semplice, umile e socievole, innamorata da tutto quello che riguarda la cultura e le tradizioni ancora genuine. Adora i gruppi folcloristici della zona e non perde occasione per lasciarsi coinvolgere in dei balli popolari, insieme ai contadini.

Anche grazie alla costante presenza del principe Carlo, il prestigioso quotidiano britannico The Guardian, ha incluso Viscri tra le più belle destinazioni turistiche della Romania. Non è solo per la sua posizione geografica, nel cuore della Transilvania, immersa nella natura vergine, ma anche per i suoi monumenti, come la chiesa fortificata risalente al 1225. Il villaggio stesso è un salto nella storia, un baluardo originale della tradizione sassone. All’interno della chiesa si trova anche un’originale “camera del lardo“, dove, in base a una vecchia tradizione, si conservava il lardo durante i mesi estivi.

I turisti che arrivano qui vanno alla ricerca di un salto nel passato, della natura selvaggia e della semplicità, amatori di quello che si chiama turismo ecosostenicharlesbile. Si può passeggiare in carri trainati dai cavalli, camminare nella foresta di querce, partecipare a tutte le attività tradizionali del paese come la ferratura dei cavalli, la preparazione delle marmellate, la raccolta di piante medicinali per le tisane.  Il numero dei turisti che scelgono come destinazione i villaggi sassoni della Transilvania è in continuo aumento, solo a Viscri, l’anno scorso sono arrivati 12.000 di turisti stranieri, non solo dall’Inghilterra, ma anche dalla Francia, Austria, Germania, Italia, Giappone, Stati Uniti e Australia.

Da alcuni anni, da maggio a settembre, anche le proprietà del principe Carlo in Transilvania hanno aperto le porte ai turisti stranieri. Si può alloggiare, pagando tra i 40 e 50 euro, nelle stanze principesche che hanno conservato intatto l’arredamento antico, molto pittoresco ed “esotico” nella sua semplicità.

Viscri rappresenta un’alternativa più sobria ai percorsi vempireschi del turismo rumeno, un luogo antico, fuori dagli schemi, per ricaricarsi e ritemprare memoria e anima.