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angelo senza giacca e cravatta romania

 
 
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Noi che sognavamo Nino d’Angelo

Negli anni ottanta ero un’adolescente nella Romania comunista di Ceaușescu, andavo al liceo e vestivo una divisa nera, con una matricola cucita sul petto, i capelli lunghi e ribelli raccolti in due treccine strette e “domati” da un frontino di raso bianco. Non avevo l’imbarazzo della scelta su come vestirmi o pettinarmi, la linea guida del partito ci imponeva tutto in maniera “democraticamente” obbligatoria. Ricordo che una volta a settimana il corpo docente ci riuniva nel cortile della scuola redarguendo pubblicamente  i “ribelli”, quelli che non avevano la matricola o che eranoRead More